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Con il termine ConBio vogliamo dare risalto ad una tecnica di permacultura basata su ecosistemi naturali, simili a quelli che si trovano in natura in boschi e foreste. Si tratta di un metodo di coltivazione basato sulla consociazione tra piante:

il fine è quello di creare una comunità di piante che crescono e si sostengono a vicenda

riciclando i nutrienti nel terreno, fornendo ombra e conservando l'acqua, attirando insetti benefici, respingendo parassiti e malattie, migliorando il terreno e prevenendone l'erosione.

 

Vantaggi

Sono perfetti per i piccoli spazi. Imitando la natura, si promuove un ecosistema sano con una varietà di piante produttive in un giardino di qualsiasi dimensione.

La diversità attrae batteri, funghi, insetti e uccelli. Incorporare piante diverse permette a questi processi naturali di svolgersi, riducendo così il carico di lavoro complessivo in giardino.

L'irrigazione è più efficiente, grazie alla soppressione delle erbacce e alla riduzione dell'erosione. Inoltre, alcune piante consociate sono in grado di proteggere le altre da scottature solari e dal vento.

 

Scelta delle piante

Non esiste una formula unica; bisogna sperimentare con diverse piante perenni finché non si trova un sistema che funzioni nel proprio territorio. In genere, una ConBio è composta da:

 

  • Piante fissatrici: saranno una fonte di fertilizzante. Le piante fissatrici sono azotofissatrici, raccolgono magicamente l'azoto inutilizzabile dall'atmosfera e lo convertono in modo che sia disponibile per le piante. Possono essere il bergamotto, il goumi, il sambuco, il ceanothus e praticamente qualsiasi leguminosa (trifoglio, piselli, lenticchie, fagioli, lupini, ecc.)

 

  • Piante per impollinatori: attirare gli insetti giusti può essere fondamentale per la salute generale dell’orto o frutteto; importante è scegliere fioriture per ogni stagione: calicanti, cornioli e noccioli per l’inverno, rosmarino, salvia, trifoglio in primavera, lavanda, girasole, origano in estate, astri, nespoli e topinambur in autunno.

 

  • Piante repellenti: sono utili nel controllo dei parassiti. Ad esempio cipolle, aglio, narcisi, calenduletageti.

 

  • Piante pacciamatrici: sopprimono le erbacce e riducono il fabbisogno di irrigazione con una copertura del terreno, come fragole, trifoglio, rabarbaro, hosta, nasturzi o menta.

 

  • Piante accumulatrici: rigenerano il terreno estraendo più nutrienti. Ad esempio la borragine, l’achillea, fragole, cicoria e camomilla.

 

Questo metodo permette di crescere piante sane e, a lungo termine, farà risparmiare tempo sulla manutenzione. Iniziamo a costruire la nostra foresta alimentare personale facendo una buona consociazione di piante e aumentando la biodiversità. Il giardino assumerà un aspetto naturale e rigoglioso!

 

 

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