53623 - LE BUONE ERBE - RICONOSCERLE E CUCINARLE

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Amaranto - Bardana - Borsa del pastore - Calendula dei campi - Cardo Mariano - Casselle - Chenopodio - Cicoria selvatica - Finocchio selvatico - malva - Ortica - Portulaca - Primula - Rucole selvatiche - Stellaria - Tarassaco - Viola mammola
Cosa hanno in comune piante come la bardana, la calendula, il cardo mariano, la malva, l’ortica, il tarassaco o la viola mammola? Sono alcune delle molte piante o erbe selvatiche che, comunemente diffuse in natura, si prestano al consumo alimentare. Intere, oppure le sole foglie o le sole radici, a seconda della specie, possono essere quindi raccolte in determinati periodi dell’anno e cucinate tal quali come verdura cotta oppure come ingrediente di ottime pietanze.
La natura ci mette a disposizione queste verdure nei campi, sul ciglio delle strade di campagna e nei boschi incolti, in gran quantità nella bella stagione ma anche durante i mesi invernali. Un tempo presenza abituale sulle tavole, sono oggi meno diffuse ed è un peccato visto che le verdure spontanee, oltre a essere buone, sono spesso ricche di sostanze nutritive, particolarmente vitamine e soprattutto sostanze antiossidanti, quali i polifenoli e tantissimi altri composti, molti dei quali con effetti medicinali.
In questa Guida pratica insegniamo a riconoscere e raccogliere alcune tra le più diffuse erbe selvatiche commestibili.
A ciascuna viene dedicata una approfondita scheda illustrata, in cui si descrive dove raccoglierla, quando e quali parti utilizzare, come impiegarla in cucina e conservarla, quali sono le sue proprietà nutrizionali e medicinali. Non si tralasciano note di curiosità, storia e folclore e, soprattutto, si consigliano diverse appetitose ricette.
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